domenica 14 giugno 2015

Il mio cane mi ha fatto un dispetto! Ma sarà così?


Mi è capitato, parlando con alcuni proprietari di cani, sentir dire che in alcune occasioni i loro cani gli hanno fatto dei dispetti. Magari hanno fatto una pipì dentro casa, o hanno rosicchiato un mobile, o distrutto un oggetto di valore, o, ancora, piangono quando i loro compagni umani sono usciti di casa.

Ma siamo sicuri che siano dispetti?


Prima di tutto dobbiamo contestualizzare ognuno di questi comportamenti.

Quando lo fa? Cosa succede attorno al cane? Cosa è successo prima che lo facesse? E subito dopo? Il cane in che condizione emotiva è?
Sono solo alcune domande che ci dovremmo porre per poter capire meglio il suo comportamento.

Quello che ho imparato dai miei studi e che la cinofilia dice è che
NO i cani non fanno i dispetti. Non hanno la concezione di dispetto, non sanno cosa significa ”fargliela pagare” o “fare una cosa perché so che riesco ad infastidirlo”. È una concezione prettamente umana, non canina. I cani reagiscono in base alle loro esperienze, in base alle loro esigenze e a ciò che provano ma non in base a ragionamenti del tipo ”ora che sono rimasto solo per ripicca faccio la pipì lì e distruggo quel mobile là”.

Vi siete mai chiesti cosa muove questi comportamenti? Allargando l'orizzonte delle possibilità, tralasciando il discorso dei dispetti, cosa potrebbe spingere il vostro cane a farlo? E se fosse una sua difficoltà e non riesce ad esprimersi in maniera diversa rispetto a un comportamento forte di distruzione e di emissione di pipì?

Vi ricordate da bambini cosa facevate quando eravate in difficoltà? Io piangevo, sbattevo i piedi, mi dimenavo, perché non sapevo ancora spiegare ciò che provavo con le parole, semplicemente dovevo far capire che c'era qualcosa che non andava e in quel modo chiedevo aiuto! E i nostri cani fanno lo stesso! Loro non hanno la possibilità di spiegarci a parole le loro emozioni, le loro difficoltà. Sta a noi saper leggere tra le righe questi comportamenti e cercare di comprenderli. E cercare di aiutarli ad essere più sereni, a saper affrontare le difficoltà e reagire in modo positivo agli avvenimenti, a saper stare da soli e sapersi annoiare o a saper contenere la gioia o non avere più paura.

Al prossimo articolo!
-E-

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