sabato 30 aprile 2016

Riflessioni cinofile: Bullismo vs Dominanza

Oggi voglio parlare di quella che viene definita dominanza quando si parla di cani, azzardando un paragone con gli esseri umani, per ragionare un po' su questo concetto che spesso viene frainteso e di cui il termine viene abusato.
Non voglio mettermi a discutere per partito preso se la dominanza esista oppure no, ma ragionare più che altro su questo concetto, in maniera tale che poi ognuno si possa fare la propria idea in merito.




Ognuno di noi conosce il proprio cane, conosce il suo trascorso e ciò che ha vissuto, per lo meno per quanto riguarda la sua parte di vita che ha passato assieme a noi. Sappiamo cosa gli piace fare, cosa non sopporta, i suoi desideri, i suoi traumi e le sue gioie passate, quanti cani ha conosciuto con cui va d'accordo e quanti con cui invece non è così.
L'insieme delle esperienze forma il carattere di un individuo, esattamente come per noi umani. Se abbiamo passato un'infanzia felice e tranquilla è molto probabile che cresciamo come degli individui sicuri e forti; se, al contrario, abbiamo passato un'infanzia difficile questa potrebbe condizionarci anche in età adulta. Ma le incognite sono tante nel corso della vita di un essere umano, ogni soggetto reagisce a suo modo nonostante il vissuto. Gli stessi concetti sono validi anche per i nostri cani.

Perchè voglio parlare di bullismo? E che c'entra coi nostri cani?

Credo che molti di noi abbiamo, direttamente o indirettamente, assistito o vissuto episodi di bullismo. Da bambini, da adolescenti, fino al mobbing in età adulta. Analizzando a grandi linee (per non perdermi eccessivamente in questo discorso), abbiamo una vittima e un carnefice. Il carnefice prende di mira una persona, rendendola vittima, prendendosene gioco. E i modi per subire e fare bullismo sono i più disparati.
Ma ciò che mi interessa analizzare è il carnefice. Chi è? Vedendolo dall'esterno sembra essere una persona piena di sè, sicura, che fa la voce grossa e che si fa grosso per farsi grande e importante, che può permettersi di prendersi gioco di chi vuole (o così pensa), sbruffone, arrogante. Ma se poi si conosce nel profondo, la maggior parte delle volte si scopre che chi fa il bullo è perchè a sua volta è o è stato vittima di qualcosa: infanzia difficile, genitori separati troppo impegnati a litigare tra di loro invece di dare importanza ai figli, abusi. In sostanza tutte situazioni che hanno fatto mancare al bambino/adolescente/adulto la sicurezza e l'autostima che poi viene espressa come conseguenza della frustrazione.

Ora passiamo ai cani.
Posto che non si possono stabilire delle gerarchie in area cani appena due o più cani si sono appena incontrati, così come è difficile notare episodi di bullismo al parco giochi tra bambini che si sono appena conosciuti, escludiamo che si possano instaurare delle situazioni di dominanza-sottomissione tra cani che non si conoscono. Prendiamo in esame esclusivamente cani conviventi.
Qual è il cane che viene definito dominante? Il cane che sembra forte, arrogante, che vuole sovrastare e dettare le regole, che si impone e che se cerchi di farlo smettere reagisce in maniera violenta. E chi viene definito sottomesso? Solitamente il cane che non cerca la rissa, che si fa da parte, che si fa la pipì addosso o mostra la pancia. Notiamo delle somiglianze?

Pinco e Lynn si stavano ancora conoscendo, tra loro non esisteva nessun legame e si stavano scoprendo a vicenda.
Il fatto che Pinco sia sdraiato indica che per lui la situazione non è tesa ed è tranquillo, nonostante si trovi in una posizione più bassa rispetto a Lynn e se vogliamo "svantaggiata" in caso di pericolo, ma lui evidentemente era sicuro che non fosse quello il caso. Denota quindi grande sicurezza e non "sottomissione".

Nel microcosmo della nostra casa, conoscendo l'individualità di ogni nostro cane, non è possibile ora vedere tutto da un'altra prospettiva rispetto al concetto di dominanza? E' possibile che il cane definito dominante sia in realtà un cane con un trascorso difficile, che magari è stato aggredito, che non viene compreso e per questo sempre sgridato e che sfoga la sua frustrazione in maniera violenta e prepotente? In fondo in fondo che si sente insicuro? E che invece chi viene definito sottomesso è in realtà quel cane che non vuole cercare a tutti i costi la sfida perchè non sente il bisogno di mettersi in competizione, che cerca la pace e non ha bisogno di essere violento?


In tutti i tipi di relazioni che si stringono inevitabilmente ognuno assume un ruolo. 

In alcuni ambiti i ruoli sono chiari e decisi a priori, come al lavoro in cui esiste un capo e dei dipendenti. Ma non è pur sempre vero che anche all'interno di un lavoro i ruoli vengano rimescolati a seconda delle attitudini di ognuno? Magari una persona è brava a tenere ordine e un'altra è più brava a interfacciarsi col cliente. Mentre in altri ambiti i ruoli possono esistere senza essere chiaramente decisi, come in un gruppo di amici. Ci sarà l'amico che propone le attività da fare, quello che fa ridere, quello che offre il passaggio in macchina, quelli che fanno compagnia.
Ognuno assume un ruolo anche quando non sa di averlo, per attitudini e carattere. Anche nei nostri cani è così, non esiste per forza chi domina e chi è sottomesso, ma ognuno assume dei ruoli in base alle necessità del gruppo.

Il mio è un invito a cercare di capire meglio, nelle varie circostanze, cosa il nostro cane comunica ai propri simili e a noi, semplicemente guardando ciò che fa, senza dimenticarci chi è nella sua individualità, senza dare delle etichette preimpostate. E rimettere in discussione ciò che pensiamo di lui, magari leggendo tutto con una chiave diversa da quella che abbiamo sempre dato per scontata... potrebbe aiutarci a entrare di più in sintonia col nostro amico a 4 zampe!


Al prossimo articolo! 
-E-

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