lunedì 16 febbraio 2015

Ma l'educatore cinofilo chi è?

Nella società odierna il cane ha assunto un significato man mano sempre diverso rispetto a decine di anni fa. In passato il cane aveva soprattutto un'utilità lavorativa (cani da pastore, da conduzione, da guardia, ecc.), mentre negli ultimi anni, con lo sviluppo urbano, è diventata più importante la sua valenza affettiva, trasformando il suo ruolo da cane da lavoro a cane da compagnia. Oltre a questo la società è cambiata, quindi abbiamo spostato la nostra vita dalla campagna alla città, abitiamo sempre più spesso in appartamenti, spazi stretti, città, rumori, caos: uno stile di vita che difficilmente si concilia con il benessere del nostro amico a quattro zampe.
L'educatore cinofilo è una figura che in questo contesto ha una valenza sempre più importante. 


L'educatore cinofilo è un consulente di relazione, ossia
aiuta il proprietario a sviluppare una relazione equilibrata col proprio cane, aiutando la famiglia a comprendere e comunicare con lui. Non esiste educazione in cui alla base non ci sia una relazione solida. Ecco perchè non è l'educatore che educa il cane, ma egli da gli strumenti che aiutano il proprietario a farlo. 

L'educatore è un esperto di comportamento cinofilo, ha studiato la comunicazione e l'etologia del cane e mette queste conoscenze a disposizione dei proprietari. L'educatore cinofilo non insegna (solo) al cane come fare il "seduto" o il "terra", ma è colui che sa come affrontare la vera e propria educazione del cane: 
- come sviluppare la prosocialità (ossia la socialità verso il mondo, come essere un soggetto confidente e non pauroso), 
- come imparare ad adattarsi alle diverse situazioni attraverso lo sviluppo della sua sicurezza e attraverso uno stato di calma;
- come arricchire il bagaglio di esperienze del cane, che lo rende pronto ai cambiamenti e mentalmente flessibile, 
- come sviluppare gli autocontrolli, ossia come a imparare a reagire agli stimoli, non perchè qualcuno gli impartisce un ordine ma bensì sviluppando dentro di sè delle risposte alternative e quindi rendere il cane equilibrato. 

In sostanza l'educatore aiuta i proprietari a comprendere il proprio cane, a capire come comunicare in maniera efficiente e a capire cosa il cane esprime con i suoi comportamenti; l'educatore aiuta il proprietario a crescere un cane equilibrato e sicuro di sè attraverso degli esercizi ma anche spiegando nella vita quotidiana come non entrare in conflitto e gestire il cane in maniera rilassata e calma; l'educatore può anche insegnare al proprietario ad addestrare il proprio cane, come il "seduto" o il "terra" o il "piede" ma questi non sono gli obiettivi principali dell'educazione: è come se cercassimo di insegnare ad un bambino a scrivere senza avergli insegnato che si fa silenzio a scuola. 

Ma che differenza c'è tra educare ed addestrare?

Educare deriva dal verbo latino educĕre (cioè «trarre fuori, "tirar fuori" o "tirar fuori ciò che sta dentro"), derivante dall'unione di ē- (“da, fuori da”) e dūcĕre ("condurre"); addestrare (o ammaestrare) si riferisce all'acquisizione di conoscenze, abilità e capacità come risultato di un insegnamento o della pratica ad una certa disciplina. In cinofilia si intende educazione lo sviluppo del cane "tirando fuori" ciò che già lui è come individuo; addestramento significa insegnare al cane qualcosa, partendo da un esercizio come il seduto a cosa più complesse come la ricerca di persone, o come cani antidroga eccetera. 


Per addestrare è molto importante partire da una solida relazione,
rende tutto molto più semplice!

Perchè è utile che il cane sia sicuro di sè: un cane sicuro è un cane che non ha paura, è un cane che non avrà problemi ad affrontare situazioni nuove (partire in vacanza, stare in pensione o a casa di un amico, affrontare un trasloco o la nascita di un bambino) e quindi si pone in modo positivo alle nuove esperienze. Un cane insicuro è un cane che non vive bene, che ha problemi ad affrontare situazioni nuove ed è un cane chiuso in se stesso: non sarà mai tranquillo e non sarà mai in grado di trovare da solo la sua tranquillità. Sappiamo bene che nella vita ci può sempre essere un imprevisto o un cambiamento che non avevamo preventivato, e questo per un cane insicuro può esser fonte di grandi problemi e di malessere fisico e psichico.
Perchè è utile sviluppare gli autocontrolli: un cane con gli autocontrolli, lo dice la parola stessa, è un cane che si autocontrolla. Ad esempio quando giochiamo con la pallina un cane con gli autocontrolli sviluppati non ci salterà addosso, non ci morderà la mano quando abbiamo la pallina ma saprà aspettare il momento in cui la lanciamo. E un cane con autocontrolli saprà distinguere l'inseguire una pallina dall'inseguire il bambino che corre o il motorino del postino! Gli autocontrolli sono molto utili in quelle situazioni in cui il cane potrebbe agitarsi, per felicità o meno, ma impara a gestire l'emotività. Un cane senza autocontrolli oltre che essere pericoloso (immaginate un cane che insegue e morde un bambino "credendo" sia una pallina) vive con eccessiva emotività gli stimoli e questo porta a stress (e alle sue conseguenze).
Perchè è utile che il cane faccia tante esperienze: un cane con un grande bagaglio di esperienze è un cane che sa come affrontare le diverse situazioni che gli si possono presentare, che sia passare sopra una grata, incontrare diversi tipi di cane (colore, dimensione, comunicazione), di persone (bambini, anziani, persone in divisa ecc), passeggiare in luoghi nuovi, sentire rumori diversi dal solito, ecc. Se le esperienze vengono affrontate in maniera positiva il cane le memorizzerà come tali e al ripresentarsi della stessa o analoga situazione sarà felice di riviverla e saprà come comportarsi. Un cane con poche esperienze avrà poche carte da giocare e si troverà in difficoltà, con conseguenze che possono andare dall'essere diffidente all'essere aggressivo a seconda del carattere del cane.

L'educazione non è riuscire ad ammaestrare o a controllare il cane, ma è insegnargli a stare nel nostro mondo (i cani sono obbligati a stare nel nostro mondo con le nostre regole e non scelgono dove stare o con chi stare). Per poterci riuscire noi umani abbiamo l'obbligo etico di capirli, rispettarli, rispettare le loro esigenze e soddisfare i loro bisogni. Senza queste "regole" di base un cane non potrà essere felice, rilassato, mentalmente stabile, e quindi diventerebbe un cane ingestibile, paranoico, apatico o aggressivo.

Ogni cane è un individuo unico, con un carattere unico e con dei comportamenti unici. Per questo motivo non può esistere un metodo unico per educare il proprio cane. Un bravo educatore fa dei percorsi personalizzati in base al cane, in base alla famiglia che lo ha adottato e in base allo stile di vita. 

Io utilizzo l'approccio cognitivo-zooantropologico (CZ) che tiene conto del cane come individuo unico dotato di mente, memoria, emozioni, motivazioni, quindi che ragiona e che non è solo un essere che reagisce in modo automatico agli stimoli. L'approccio CZ si basa sulla relazione tra proprietario e cane e tiene conto dei bisogni del cane. Secondo questo approccio non si utilizzano metodi coercitivi, ossia punizioni fisiche o limitazioni mentali, ma si basa sul rinforzo positivo (premio un comportamento gradito) e sulla stimolazione mentale del cane.

Lasciatemi un commento se l'articolo vi è piaciuto o se avete qualche domanda! 
Al prossimo articolo!

-E-

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